I rischi dei packaging per la salute e l’ambiente
Il progetto Fheritale, finanziato dall’Unione europea, nasce con l’obiettivo di ridurre i rischi legati all’utilizzo di plastiche e sostanze chimiche per la salute e per l’ambiente.
All’iniziativa partecipano le infrastrutture di ricerca Metrofood-Ri, coordinata da Enea, il Consorzio Interuniversitario Risonanze Magnetiche di Metallo Proteine (Cirmmp) dell’Università degli Studi di Firenze (coordinatore), Instruct-Eric, Anaee ERIC e Eirene.
Focus del progetto è lo studio di diverse tipologie di materiali, tra cui quelli plastici utilizzati per la conservazione degli alimenti, come il polietilene e il polipropilene, impiegati per realizzare imballaggi di cibo e bevande, ma anche per produrre contenitori monouso come vaschette, piatti e bicchieri. Tra le priorità finora individuate, infatti, emergono micro e nano-plastiche, bioplastiche, particelle metalliche e ossidi di metalli, e gli additivi per i materiali plastici.
Nell’ambito del progetto viene adottato un approccio sistematico alla definizione, sviluppo e integrazione di servizi a disposizione delle infrastrutture di ricerca europee. Attraverso il coinvolgimento attivo di tali infrastrutture e l’integrazione di competenze e risorse provenienti da una vasta gamma di discipline scientifiche, il progetto indagherà le conseguenze dell’utilizzo diffuso di questi materiali sintetici artificiali e le implicazioni della loro interazione con ambiente e uomo.
L’esposizione a tali materiali può verificarsi, infatti, sia a seguito del loro utilizzo previsto (come nel caso degli imballaggi alimentari) o anche alla fine del loro ciclo di vita (ad esempio, in seguito all’usura della plastica). L’approccio multidisciplinare dello studio si propone di favorire una comprensione più completa degli impatti dei materiali studiati, ma ne aumenta anche l’accessibilità, consentendo a un numero più ampio di utenti di accedere alle tecnologie e alle risorse necessarie per condurre le proprie indagini.