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Idrogeno. L’Osservatorio Intesa Sanpaolo-H2IT

Osservatorio H2IT

Idrogeno. L’Osservatorio Intesa Sanpaolo-H2IT

Presentati i risultati della seconda edizione dell’Osservatorio Intesa Sanpaolo-H2IT sulla filiera dell’idrogeno in Italia, realizzata dal Research Department di Intesa Sanpaolo.

“Il nostro impegno si concentra nel promuovere l’idrogeno come elemento chiave per una transizione energetica efficace, sostenibile e competitiva – dichiara Cristina Maggi, direttrice H2IT – La ricerca evidenzia come l’idrogeno possa rappresentare una soluzione concreta per affrontare le sfide della decarbonizzazione e potenziare la competitività delle imprese italiane. Il nostro obiettivo è supportare il sistema industriale e accademico italiano nell’esplorazione delle opportunità offerte dall’idrogeno, collaborando con partner strategici come Intesa Sanpaolo e mettendo a disposizione know-how e innovazione tecnologica. L’impegno delle imprese delle Marche, dinamiche e innovative, rappresenta un esempio virtuoso di come sia possibile costruire un futuro sostenibile grazie alla sinergia tra tecnologia, ricerca e visione strategica”.

I dati emersi

L’Osservatorio sulla filiera dell’idrogeno in Italia è un progetto che si inserisce all’interno della collaborazione tra H2IT (Associazione Italiana Idrogeno) e Intesa Sanpaolo Innovation Center avviata nel 2021, volta a dar visibilità a una filiera con grande potenziale e a favorire il percorso di crescita di PMI innovative e start-up del settore idrogeno, incoraggiando la nascita di nuove realtà.

I risultati preliminari della seconda edizione dell’analisi evidenziano un nucleo di imprese fortemente attive nello sviluppo della filiera: in media, il 24% degli investimenti totali è destinato alle attività legate all’idrogeno, quota che sale al 35% tra micro e piccole imprese. Rispetto alla prima edizione dell’osservatorio, la quota degli investimenti risulta essere più che raddoppiata in media.

Nonostante il contesto di elevata incertezza, le aspettative delle aziende rimangono positive: l’85% prevede un aumento degli investimenti entro il 2026. Le imprese riconoscono nelle opportunità di business e nella transizione energetica i principali driver degli investimenti. A conferma del forte commitment di questa filiera produttiva, circa il 60% degli investimenti è finanziato con risorse proprie, mentre il restante si avvale di fondi pubblici, europei o nazionali.