Con lo scopo di ovviare al problema dell’intermittenza e della stagionalità dell’elettricità prodotta con risorse rinnovabili, è nato il progetto “BAoBaB”, volto a sviluppare una nuova tipologia di batteria.
Quest’ultima, definita “batteria a flusso acido-base” (ABFB, acid-base flow battery), è una tecnologia sicura, sostenibile e poco costosa; a differenza di molti tipi di batterie, inoltre, non necessita di metalli preziosi, utilizzando invece l’acqua salata.
Grazie al finanziamento dell’Unione Europea, il progetto è riuscito ad aggiornare e ottimizzare un sistema preesistente, dimostrandolo su scala pilota.
Il funzionamento è semplice: l’aggiunta di energia crea un acido e una base a partire da una soluzione salina, scindendo le molecole d’acqua; per generare elettricità, l’acido e la base sono ricombinati per dare origine alla soluzione salina.
Lo stoccaggio dell’energia utilizza un sistema di elettrodialisi bipolare in cui la membrana, appositamente sviluppata dal progetto, facilita la generazione di soluzioni di acido e base.
Un singolo modulo della batteria consiste in una serie di membrane e distanziatori pressati tra due piastre terminali metalliche con elettrodi. Ciò che occupa la maggior parte dello spazio sono i tre serbatoi di stoccaggio, uno ciascuno per le soluzioni di acido, base e sale. Il volume dei serbatoi è proporzionale alla capacità elettrica finale della batteria e l’attuale installazione pilota comprende due serbatoi da 2.000 litri e un serbatoio da 4.000 litri per la soluzione salina.
In generale, la tecnologia è adatta ad applicazioni stazionarie su scala kilowatt (domestica) e megawatt (industriale).
A causa della sua densità energetica relativamente bassa, la batteria a flusso acido-base non è adatta, invece, ai veicoli elettrici né a tutto ciò che richiede una ricarica rapida.
L’impianto pilota (in Italia) comprende quattro moduli batteria, con una capacità totale di 1kW/7kWh
La prima fase di test ha dimostrato una densità di energia di scarico di 6,76 kWh/mc e un’efficienza totale pari a circa il 70%. Le prestazioni, invece, sono state leggermente inferiori durante i nove mesi di test successivi in un ambiente reale, ma la maggior parte dei problemi tecnici sono stati risolti.
Il consorzio prevede di avere un impianto commerciale pronto entro il 2025, con una capacità di circa 100 volte superiore a quella dell’impianto pilota.
BAoBaB risolve il problema dello stoccaggio dell’energia generata in modo rinnovabile e questo rende l’elettricità verde più pratica, riducendo ulteriormente la dipendenza dai combustibili fossili.